Come può nascere l’amore tra due persone che vivono in due Paesi differenti e non hanno mai pensato di essere attratte dalle ragazze? “La ragazza nello schermo” di Manon Desveaux e Lou Lubie per la casa editrice ComicOut racconta la storia di Coline e Marley. La prima è un’aspirante illustratrice che vive in Francia e ha paura di stare in mezzo alla gente. La seconda, Marley, è una fotografa che non fotografa più, vive in Canada con il suo fidanzato e ama la socialità. Coline contatterà Marley per poter usare le sue fotografie in un progetto e da quel momento tutto cambierà.
Una graphic novel scritta a due mani e in due Paesi differenti che esplora l’intima e delicata connessione che si può creare fra i due anime fisicamente lontane. La medesima distanza delle due protagoniste de La ragazza nello schermo separa le sue autrici: infatti Lou Lubie vive in Quebec, mentre Manon Desveaux vive in Francia. Si incontrano anche loro in rete, sullo spazio virtuale per disegnatori creato da Lou Lubie, Forum Desinné.
L’INTERVISTA
È stato difficile creare una storia a due mani? Quali sono state le sfide più grandi?
Lou Lubie: Avevamo già quasi dieci anni di esperienza nella creazione collettiva su Internet, quindi non è stato difficile. La cosa più complessa è stata trovare un formato che funzionasse come un libro: abbiamo scelto due pagine affiancate e codici colore contrassegnati (bianco e nero vs colore).
Manon Desveaux: La sfida è stata anche finire il libro da remoto: abbiamo iniziato a lavorare insieme da Montreal, ma sono dovuta tornare in Francia dopo pochi mesi e il jet lag ha reso le mie giornate un po’ caotiche!
Perché hai scelto di parlare di una storia d’amore tra due ragazze?
Lou Lubie: L’argomento principale del libro sono le relazioni a distanza. Abbiamo scelto di rappresentare due donne perché era più facile per noi, piuttosto che dover emulare il comportamento e la scrittura maschile.
Lou Lubie hai fondato il forum dei creatori nel 2008, perché hai scelto Manon per questo progetto?
Lou Lubie: Manon ed io avevamo dimostrato di poter lavorare insieme in modo efficace e – poiché siamo amiche da molto tempo – la nostra complicità avrebbe sicuramente reso credibile questa storia.
Manon Desveaux: E ho accettato l’avventura con piacere!
Fate parte della comunità LGBTQIA+? Come viene percepita la comunità LGBTQIA+ nei vostri Paesi?
Lou Lubie: No, non sono una di loro, e non saprei dare una giusta opinione su un Paese molto diversificato, tra accettazione totale e omofobia violenta.
Manon Desveaux: Per me è lo stesso.
Coline è disegnata in bianco e nero, Marley a colori, finché non si incontrano. Perché hai fatto questa scelta?
Lou Lubie: In origine, questa scelta è stata fatta in modo che il lettore possa immediatamente identificare chi ha disegnato cosa. Ma si adatta anche alle loro rispettive personalità, Coline (in nero) è più malinconica, Marley (a colori) è più vivace.
Che riscontro avete avuto con “La ragazza nello schermo”?
Lou Lubie: Abbiamo avuto un riscontro molto positivo che continua anche a 2 anni dalla sua uscita e il libro ha ricevuto due premi (di cui uno in Italia)!
Manon Desveaux: Siamo felicissime di vedere il libro vivere ancora. La gente continua a parlarne in rete, è diventato caro ad alcuni lettori ed è commovente.
Quali sono i vostri artisti di riferimento?
Lou Lubie: Non credo di averne, raccolgo alcuni concetti interessanti qua e là.
Manon Desveaux: lo stesso per me, difficile dirlo con precisione! L’ispirazione arriva da ogni parte, su Internet e nella vita reale.
Ci sarà un secondo volume de “La ragazza nello schermo“?
Lou Lubie: No, non ci sarà. Siamo passate ad altri progetti altrettanto entusiasmanti!
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