Dhakra, Bangladesh: Pochi giorni fa ha aperto la prima scuola per persone transgender. Gli hijra, termine con cui si indica il terzo genere nel subcontinente indiano (2014, sentenza della Corte Suprema Indiana), sono intersessuali, eunuchi e transessuali. Nonostante questo riconoscimento, la maggioranza delle persone transgender lavora come sex worker, ballerine nelle feste o homeless.
Perché questo accade?
Lo racconta Shilpy, studentessa della scuola a Dhakra, nell’intervista alla BBC:
“Nessuno vuole assumerci. Quando ho capito di essere una persona transgender, tutti a scuola mi hanno odiato, hanno avuto paura e mi hanno criticato. Ecco perché non ho più studiato. Se ci fosse un sistema di lettura separato per noi, nessuno ci insulterebbe”.
La madrassa (scuola religiosa) appena aperta ha questo scopo. Permette l’istruzione gratuita di persone transessuali di qualunque età. Studieranno materie islamiche e professionali, grazie ai finanziamenti privati alla scuola. Finora le persone transgender non avevano una scuola riservata e così incontravano le difficoltà raccontate da Shilpy; spesso venivano abbandonate dalle famiglie e dovevano provvedere a sé stesse senza aver tempo per studiare.
“Il fatto che qualcuno sia o meno del terzo sesso viene identificato in un’età abbastanza matura. Ecco perché non fissiamo alcun limite di età. Chiunque può essere ammesso qui non appena viene identificata una persona transgender, indipendentemente dall’età, “
Ha raccontato il segretario all’istruzione e alla formazione della madrassa, Mohammad Abdul Aziz Hussaini.
Le persone transessuali in Bangladesh
Si calcola che in Bangladesh ci siano tra le 10.000 e 50.000 hijra, nella cultura hijra si identifica la maggior parte delle persone transessuali del Paese (il 98%). Questo consente di avere una serie di benefici statali. Il governo infatti, riconoscendo il terzo sesso, si impegna anche a investimenti del welfare dedicati. Tuttavia ancora non ci sono politiche sufficienti. La possibilità di un’educazione consentirebbe alle persone transessuali, di elevarsi a lavori e condizioni di vita migliori.
La vittoria di Pinki Khatun
È dell’ottobre scorso la vittoria storica della prima donna transessuale, Pinki Khatun, come vice – presidente del consiglio comunale di Kotchandpur (città del Bangladesh).
“Penso che rifletta un cambiamento nell’atteggiamento dei cittadini bangladesi nei confronti delle persone trans”.
Ha dichiaro Pinki Khatun dopo la vittoria. La sua è una rara storia felice: 37 anni, sostenuta dall’intera famiglia fin da piccolissima, ha potuto studiare, fare attivismo e politica. È stata presidente del comitato direttivo di una scuola elementare (che anche per il nostro Paese sarebbe un’innovazione), e la sua candidatura è stata sostenuta da tutta la comunità, tanto che lo scarto con il suo avversario è stato di migliaia di voti.
Ma la sua è un’eccezione. L’istruzione gratuita che la madrassa di Dhakra potrà dare alle persone transgender, è un’opportunità concreta per chiunque vorrà sognare in grande come Pinki Khatun.
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