Coppia Gay accusata di diffondere il CoronaVirus

La caccia all’untore, questo termine manzoniano oramai tristemente noto, si tinge di omofobia. L’abbiamo già visto la settimana scorsa, raccontando dei numerosi leader religiosi che hanno indicato il popolo lgbtq come la vera causa del covid-19. Ora è il turno dei privati cittadini.

La vicenda

In Francia, a Marsiglia, una coppia gay è stata intimata di abbandonare la loro abitazione perché in quanto omosessuali sarebbero portatori del Coronavirus. Giovedì 26 marzo, uno dei due coniugi, un autista uber, ha ritrovato sul parabrezza della sua auto un bigliettino con il cordiale invito omofobo scritto sopra.

Potreste per favore lasciare il palazzo, perché sappiamo che voi omosessuali siete i primi ad essere contaminati dal COVID-19. Questo è il primo avvertimento. Grazie”.

Da dove arriva la minaccia?

La coppia sembra aver riconosciuto la scrittura del biglietto: si tratterebbe di un vicino di casa bigotto. Ipotesi avvalorata anche dal fatto che la macchina fosse parcheggiata nell’area dedicata all’interno del palazzo, il che escluderebbe in linea di massima l’intervento di persone esterne al condominio. Uno dei ragazzi della coppia ha dichiarato al giornale francese Tetu:

“Mi tocca doppiamente, sono un badante e sono gay. Posso capire che, psicologicamente, è difficile essere rinchiusi a casa, penso che ci siano alcuni che si rompono un po’, le cazzate escono. Personalmente, non mi aspettavo di ricevere delle frasi simili sulla mia sessualità. Non avevo mai affrontato l’omofobia in vita mia, non avevo mai avuto il minimo pensiero”.

La polizia

Dopo aver pubblicato quanto accaduto su Facebook la coppia è stata raggiunta telefonicamente dalla polizia di Bordeaux, che ha consigliato loro di presentare un reclamo online, a cui poi seguirà regolare denuncia quando finirà la quarantena. Tuttavia David non si sente sereno.

“Mi chiedo cosa succederà la prossima volta. Mi romperanno la macchina? Mi aspetteranno di sotto? “.

D’altronde, come dargli torto?


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