Francesca Pascale è nota ai più per essere la compagna di Silvio Berlusconi da anni, definita malignamente la “badante” per la differenza d’età di quasi cinquant’anni. Eppure, è proprio a lei che si deve una svolta più aperta nella politica di Berlusconi. Si ricordi la cena con Vladimir Luxuria nel 2014, l’intesa per le unioni civili, l’impegno animalista. Tuttavia, ora Berlusconi si è unito al centrodestra, più estremo, quello di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, disconoscendo così il percorso fatto finora.
Ma la compagna non l’ha seguito in quest’avventura. Infatti, lei, sul palco con i “nuovi” alleati non c’è stata, e ora sta lanciando un’associazione per la difesa dei diritti Lgbtq: I colori della libertà. Il nome ricorda il bellissimo film su Nelson Mandela del 2007, Il colore della libertà. Nella pellicola un secondino che si trova a Robben Island quando è stato rinchiuso Nelson Mandela, muta le sue posizioni politiche anti apartheid, grazie alla presenza dell’illustre attivista. Chissà se l’associazione sia voluta o incidentale!
Francesca Pascale si racconta oggi, nell’intervista a Il fatto quotidiano in edicola oggi. “Non ho mai usato paletti per definirmi, – afferma– non ho mai detto né di essere eterosessuale né gay. Nelle amicizie come nell’amore non seguo stereotipi. Dieci anni fa mi sono innamorata di un uomo straordinario, domani chissà. Combattere a favore dei diritti Lgbt va a tutela anche della mia persona: e se domani io scegliessi di vivere in una famiglia arcobaleno? Perché dovrei vivere in uno Stato che mi odia a prescindere?“
Un ragionamento lungimirante e cristallino. Fra gli obiettivi della sua associazione non ci saranno solo la tutela dei diritti lgbtq e famiglie arcobaleno. Si occuperà anche di donne vittime di violenza, lotta e prevenzione dell’Hiv.
E se c’è chi storce il naso a sinistra, basti ricordare la sopra citata cena con Vladimir Luxuria, dopo la quale l’attivista storica ed ex parlamentare, affermò che Francesca Pascale fosse “Una pasionaria sui gay come la Pascale non la vedevo da tempo. Ci ho parlato molto, l’ho guardata negli occhi e ho capito che queste cose lei le fa perché ci crede“.
Da anni accanto alle persone lgbtq, Francesca Pascale è tesserata all’Arcigay da lungo tempo. Il suo profilo Instagram, aperto solo pochi giorni fa, già pullula di affermazioni sulla causa. A partire dalla sua prima foto su una panchina arcobaleno: “Questo è il mese delle #famiglie…Di tutte le famiglie! #loveislove #rainbow #gaylib #arcigay #uguaglianza #francescapascale #icoloridellaliberta”. Per continuare con la foto tra Alessandro Cecchi Paone e il presidente dell’Arcigay Napoli, Antonello Sannino: “Finché due uomini che si baciano fanno più scalpore di un uomo che picchia una donna, ci sarà sempre qualcosa in questo mondo per cui vale la pena combattere mettendoci la faccia! #woman #istruzione #paritadigenere #francescapascale #icoloridellaliberta“.
Tutto lascia intendere che quest’associazione possa davvero portare dei risultati concreti e positivi; tuttavia, in quanto compagna di Berlusconi ora unito a Salvini e Meloni nettamente anti causa lgbtq, l’eredità che Francesca Pascale, porta con sé è pesante. Purtroppo ha detto bene lei nell’intervista a Il fatto, facendo un parallelismo fra Mara Carfagna e Luigi Di Maio. Quando la prima divenne ministro nel 2008 ricevette innumerevoli critiche, mentre Di Maio non ebbe lo stesso trattamento, nonostante l’inesperienza politica di entrambi in egual misura.
In Italia – e non solo purtroppo – quando si tratta di uomini e donne si usano due pesi e due misure. Pertanto, ci auspichiamo che Francesca Pascale riesca davvero ad affrancarsi dall’etichetta di “Lady B.” e possa creare un’associazione di rilievo.
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