L’almanacco di oggi ci racconta una storia di travestitismo femminile, ben ampiamente documentato. Fino all’800 ci furono molti casi di donne che si travestivano da uomo per stare con altre donne, ignare o meno della loro reale natura. Quello di Mary Hamilton però, è il caso inglese più riccamente documentato, grazie all’avvocato Henry Fielding, che scrisse “The Female Husband”, un racconto tra narrazione e fantasia delle vicende avvenute.
I fatti storici
Il 3 novembre 1746 Mary Hamilton nel Somerset, in UK, viene condannata ad essere frustrata e detenuta sei mesi in carcere. Aveva vissuto come uomo e sposato una giovane di diciott’anni, Mary Price. Si faceva chiamare Charles Hamilton, faceva il medico e apparentemente sembrava un bellissimo uomo. Fu difficile dare una pena al crimine poiché la legge inglese non puniva l’omosessualità femminile. Infatti lo statuto di Enrico VIII del 1533 menzionava solo l’omosessualità maschile. Così Mary Hamilton fu condannata per frode, non per sodomia, nonostante la deplorazione unanime per la sua vita dissoluta e fraudolenta.
Interrogata durante il processo, sua moglie, Mary Price, dichiarò di non essersi resa conto che si trattasse di una donna perché l’aveva penetrata come un uomo. Si utilizzò il ritrovamento di un fallo come prova del fatto. La donna, all’indomani del processo, fu insultata e umiliata dalla gente del luogo a causa del suo finto marito.
Più fonti dichiararono che Mary Hamilton aveva avuto altri matrimoni analoghi, tuttavia, non ci furono le prove di tali reati. Per cui restò impunita.
Le diverse versioni
Circolarono diverse e fantasiose versioni di questa storia che destò grande scandalo. Ma la più longeva è stata quella di Henry Fielding, sulla cui base è stato adattato un dramma su BBC Radio 4, trasmesso nel giugno 2006, e scritto da Sheila Hannon.
Nella versione di Fielding, Mary Hamilton viene “traviata” all’amore saffico da una vicina di casa, che poi la lasciò per sposarsi con un uomo. La vicenda fu l’innesco del suo cambiamento: si travestì da uomo e partì per l’Olanda. Lì, sposò la sua prima moglie, una vedova di 68 anni. Fu un matrimonio breve perché la donna, accortasi dell’inganno, la cacciò. Da allora cambiò città, nome, mestiere e moglie, fino al matrimonio con Mary Price.
Con la giovane e innocente ragazza sarebbe potuto durare in eterno perché Mary Price non ebbe mai modo di dubitare del marito e si riteneva perfettamente soddisfatta sessualmente. Ma la verità si venne a sapere quando una vecchia fiamma di Mary Hamilton comparve in città. Altre versioni invece affermano che in realtà fu proprio lei a denunciare il finto marito.
Fielding non manca di colorire anche gli ultimi istanti della storia, racconta infatti che perfino in carcere Mary Hamilton cercò di corrompere un secondino perché gli portasse una donna.
Il travestitismo nella storia
Nell’Europa del Nord il travestitismo femminile si concluse bruscamente nell’800′, quando divenne più difficile passare i controlli senza documenti. In America invece continuò fino agli anni 30′ del 900′. Ci furono diversi casi di donne che si travestivano per poter avere relazioni omosessuali. Le prime testimonianze risalgono al Cinquecento, ma la prima condanna di una donna travestita è da far risalire al 600′. Nella sola Olanda si calcolano ben 119 donne processate per travestitismo fino all’800′. Tuttavia non tutte lo fecero per la loro omosessualità, tante anche per indigenza economica. Infatti, il cambiamento di sesso consentiva maggiori opportunità lavorative.
Il primo caso documentato di travestitismo femminile italiano fu quello di Caterina Vizzani, lesbica romana, nata nel 1719. Ma lei riuscì a vivere per otto anni, fino alla sua morte come un uomo. Di questo e di altri fatti storici, si racconterà nei prossimi almanacchi del giorno.
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