“Libro choc” è stato definito dai critici francesi. E shoccante lo è davvero. “Flic” del giornalista Valentin Gendrot, uscito quest’anno per la piccola casa editrice Goutte d’Or (stampa pochi e selezionatissimi titoli) è già un caso in Francia. Addirittura ha scatenato un procedimento della magistratura per le rivelazioni che vi si trovano. Valentin Gendrot, giornalista che ha fatto dei suoi reportage sotto copertura la sua cifra stilistica (non è infatti alla sua prima “missione”), si è calato nei panni di un poliziotto per ben 2 anni. Dopo un corso di pochi mesi, eccolo nei ranghi più bassi del corpo di polizia francese, ad assistere a pestaggi di inermi cittadini immigrati, insulti omofobi, omertà, discriminazioni. Un viaggio atroce e senza requie quello raccontato, in cui ne emerge un corpo di polizia al collasso, vittima di una politica economica che ha ridotto le risorse e condotto i suoi guardiani della legge allo stremo. Un quadro desolante raccontato con crudo realismo e senza mai cedere alla retorica spicciola, dove a farla da padrona è la sordità di uno Stato che non vuole vedere. Il libro ancora inedito in Italia, si legge con grande facilità, grazie anche alla capacità di Gendrot di mimetizzarsi linguisticamente con ogni protagonista e lasciare che parlino i fatti, le persone. “Non ci sono sfumature quando si parla della polizia. Si è favorevoli o contrari” ha raccontato nell’intervista. Un dualismo che noi italiani abbiamo conosciuto solamente negli anni degli scontri più duri, di rivolta, quando Pasolini affermando che “i poliziotti sono figli dei poveri” subì gli strali di tanta sinistra. Ma che in Francia assume proporzioni ben più grandi, come ci racconta nell’intervista Valentin Gendrot.
L’articolo completo con l’intervista a Valentin Gendrot su La politica del Popolo. Link in basso:
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