Arcilesbica Nazionale: Coming out di Elliot Page “Tutto pur di non essere donne”

Quando ho letto questo post stamani nel mio mondo polliannesco ho pensato che fosse un attacco hacker. Lo ammetto, sono una persona che pensa ancora ci possa essere unità, amore, solidarietà e un senso di comunità che leghi tutte le persone lgbtqia+. Ci credo. Per questo su Lesbica Moderna ho fin dall’inizio cercato di comunicare con attenzione particolare ai modi e al linguaggio, a voce quasi bassa per i soliti toni da “bianco o nero” che si leggono in giro. Per questo il logo di Lesbica Moderna è un tao che rappresenta l’equilibrio. Così, anche stamani, forse unica persona al mondo, leggendo questo post ho pensato: “Devono aver subito un attacco hacker e fra poco arriverà la rettifica”.

Probabilmente avrei avuto più speranze a credere che Babbo Natale mi porti un monolocale a New York. Arcilesbica Nazionale non ha rettificato il post transfobico in cui accusa Elliot Page, e ha lasciato che la shitstorm contro l’attore avesse spazio sul suo profilo. 

I commenti sono di questo tenore: “Tutto per eradicare donne e lesbiche. Glielo avranno consigliato i manager per cavalcare la moda non binary”.

Io sono una donna, lesbica, giovane abbastanza da avere anche una certa attenzione per le mode e le tendenze, ma non credo che nessuna persona possa voler intraprendere un percorso di transizione per una “moda non binary”. Dirlo è complottistico, per usare un eufemismo. Il passaggio da un sesso all’altro è un processo delicato, che dura tanti anni, comporta interventi, assunzione di farmaci, incontri psicologici, e un cambiamento radicale della propria vita. 

Non cambi sesso perché non hai niente da fare nella vita e vuoi avere un po’ di followers in più. Lo fai perché la tua natura è sempre stata diversa da quella in cui sei nato o nata. È doloroso nascere in un corpo che non senti tuo, ti segna per sempre in un modo inimmaginabile per chi ha avuto la fortuna di nascere nel corpo perfetto per la sua identità di genere. 

Disconoscere questo, delegittimarlo, schernirlo a mo’ di ultima tendenza e attacco alle donne, è profondamente sbagliato. Come lesbica cresciuta anche seguendo le battaglie che Arcilesbica ha compiuto per tutte, leggendo le sue pubblicazioni, osservandole da lontano, provo un senso di sconfitta oggi nel leggere questo post. 

Nella mia vita da lesbica, trentenne, che frequenta, ama, vive, solidarizza, con altre lesbiche, non ho mai sentito nessuna di loro esprimersi in questo modo su un coming out trans. Né l’ho visto nelle pagine lesbiche che seguo e con le quali faccio rete. Pertanto mi chiedo: quali lesbiche rappresenta Arcilesbica Nazionale? Se un’associazione che ha la vocazione di rappresentare le lesbiche non ascolta le voci della comunità, ma persiste in posizioni totalmente in contrasto con essa, che senso ha si chiami ancora Arcilesbica? Se penso alla stessa storia del movimento lesbico, trovo che sia disarmante vederlo prendere una deriva che questo post riassume così funereamente bene. Avere idee differenti nel movimento non significa promuovere comportamenti che portano a una deriva transfobica inevitabile. Bisogna avere senso di responsabilità e della collettività, qualcosa che è evidente in questo momento stia mancando ad Arcilesbica. 

Vi ringrazio come lesbica, come donna e come creatrice di Lesbica Moderna, per aver, anche questa volta, offerto pane a chi già assomma la comunità LGBTQIA+ a una congerie di fondamentalisti del gender e sovvertitori di chissà quale ordine precostituito, naturale e indiscusso.

Grazie. 

Logo Lesbica Moderna
Il logo di Lesbica Moderna

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